Stagione Sportiva 2006/2007Comunicato Ufficiale N° 29 del 08/02/2007
REVOCA SOSPENSIONE ATTIVITA’
Si rende noto che, all’esito dell’incontro avvenuto a Roma il 6 febbraio 2007 fra tutte le componenti calcistiche, la sospensione dei campionati dilettantistici e giovanili è revocata. L’attività riprenderà quindi regolarmente, con i calendari già noti per il calcio a cinque (attività infrasettimanale) e, per il calcio a undici dal prossimo weekend, secondo i calendari già pubblicati. La giornata non disputata verrà recuperata entro la fine del mese di marzo in un turno infrasettimanale.
Messaggio del Presidente della Lega Nazionale Dilettanti
Consentitemi di rivolgere a tutti voi un sentito pensiero per la ripresa delle nostre attività calcistiche, dopo i tragici fatti di Catania e la morte dell’agente di Polizia Filippo Raciti, preceduti dalla drammatica scomparsa del dirigente della Sanmartinese, Ermanno Licursi.
La situazione che abbiamo dovuto fronteggiare, sostenuta all’esterno anche da una inevitabile onda mediatica, ci impone di condividere una riflessione, che deve sostenerci senza esitazioni in un impegno comune contro la violenza. Nelle ultime settimane, infatti, sono stati certo più i fatti dolorosi e negativi che non quelli sereni e positivi: prima la morte di Licursi a seguito di una violenta rissa, poi la tragedia di Raciti, che aveva posto la sua vita e la sua professione al servizio dello Stato.
Non ho dubbi sul fatto che si sia trattato di atti di violenza che hanno mortificato la nostra tradizione di civiltà e che, purtroppo, hanno offerto esempi desolanti di una crisi sempre più profonda dei valori morali della società civile.
Ma sarebbe ancora più dannoso se il normale momento di sconforto avesse il sopravvento. E questo è un compito che appartiene a tutti noi, nei nostri diversi ruoli, affinchè tutta l’attività calcistica possa riprendere nel segno dei valori calcistici, umani e sociali che fanno parte del mondo dilettantistico. E’ un nostro preciso dovere educare allo sport, fondamento essenziale dei comportamenti e di una cultura sportiva che sia soprattutto formativa nelle condotte dentro e fuori dal campo. La regola, quindi, varrà per tutti: non solo partecipazione e senso di responsabilità ma, soprattutto, fermezza nella condanna.
Mai come adesso, è necessaria una grande unità di intenti per stroncare ogni fenomeno di violenza o di intolleranza, senza atteggiamenti di sufficienza o di giustificazionismo. Le azioni ghettizzanti che hanno caratterizzato le tragiche vicende di Licursi e di Raciti sono state portate avanti da gruppi isolati, ma purtroppo hanno prodotto il risultato di disseminare paura e confusione anche nel calcio dilettantistico.
Come tutti sapete, il nostro è un movimento che comprende oltre 13.000 società e mette in moto 700.000 partite all’anno e vi gioca oltre un milione di tesserati. Ragion per cui non possiamo indebolire le nostre fila, anzi abbiamo il dovere di proseguire nella nostra opera educativa, difendendo e rispettando il mondo dilettantistico contro chi vuole diffondere messaggi estremistici che non appartengono alla nostra cultura.
Con sentimenti di sincera amicizia vi saluto e affido queste considerazioni alla vostra riflessione, con la consapevolezza che tutte le persone che operano nel calcio dilettantistico contribuiscono, con il loro sacrificio quotidiano, a sostenere l’attività sportiva e sociale di tanti ragazzi e ad offrire loro una importante alternativa di vita. Il vostro compito è anche quello di saper creare nei giovani una cultura della non violenza e ribadire con forza che la violenza si può combattere con l’onestà morale, intellettuale e con l’impegno di tutti, ma anche attraverso una presa di coscienza collettiva capace di individuare una impronta seria e riconoscibile nei comportamenti concreti.
Carlo Tavecchio
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